Blind date - l'invisibile visibile
Le fotografie mostrano dei bassorilievi prospettici di alcuni capolavori pittorici, del Museo tattile di pittura antica e moderna Anteros dell’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna, dove “si studia un metodo atto a potenziare le facoltà cognitive e interpretative delle persone minorate della vista.”
La scelta della sottoesposizione è nata come tentativo di una mia immedesimazione in un’ ipovedente, immergendomi nel buio. Le immagini colpiscono e disorientano per il colore nero, non si manifestano immediatamente per quelle che sono ma si disvelano poco a poco. L’occhio si deve fermare e indagare. Lo scatto diventa metafora della cecità e al contempo esperienza.
L’intento è di cogliere il paradosso tra calco e matrice, la relazione tra il capolavoro originale assente e le trasposizioni dell’opera stessa. La conoscenza dell’opera diventa intima e forse più intrinseca seppur lontano dall’originale.